Upas, Patrizio Rispo: «Ho avuto due tumori, fate prevenzione»
Patrizio Rispo, attore di Un posto al sole fin dalla primissima puntata della soap opera, ha raccontato di aver sconfitto il cancro e ha lanciato un messaggio molto importante.
Intervista inedita per Patrizio Rispo, l’adorato Raffaele Giordano di Un posto al sole. L’attore ha raccontato che gli hanno tolto due tumori e ha invitato tutti i fan a fare prevenzione, perché solo così si può scongiurare il peggio.
Upas: la battaglia di Patrizio Rispo
Presente nella grande famiglia di Upas fin dalla primissima puntata, Patrizio Rispo è entrato nel cuore di milioni di telespettatori. Intervistato da Il Mattino, l’interprete di Raffaele Giordano ha voluto parlare di un tema molto delicato: il cancro.
Qualche giorno fa, l’attore è stato operato per un brutto tumore alla prostata. La sua battaglia contro la malattia l’ha spinto anche ad accettare di diventare testimonial della campagna per la prevenzione delle malattie oncologiche che colpiscono questa parte del corpo.
«Ho avuto due tumori, che ho tolto proprio dieci giorni fa. Mi sento benissimo, mi hanno dimesso la mattina dopo l’intervento», ha dichiarato Patrizio.
Rispo è stato operato presso l’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, dove dispongono di un macchinario di ultima generazione. Si tratta «di una nuova tecnologia non invasiva a ultrasuoni focalizzati», che consente di evitare la radioterapia.
Patrizio Rispo operato per tumore alla prostata
Patrizio ha raccontato che la prima diagnosi di tumore alla prostata gli è arrivata sei anni fa. Una brutta doccia fredda, che lo ha costretto a guardare in faccia la realtà. E’ proprio in questo periodo che gli hanno proposto di diventare testimonial della campagna di prevenzione del cancro alla prostata. Ha accettato e anche grazie a questo si è tenuto sempre sotto controllo.
Il primo intervento, però, non è stato fatto sei anni fa. Ha raccontato: «Ero in sala operatoria, quando andò via la corrente elettrica. Mi dissero di ritornare la sera, che con i generatori non avrebbero potuto procedere. La corrente elettrica, quella sera, non era ancora tornata: lo interpretai come un segnale di mia madre, che non voleva mi operassi».
Ad oggi, visto che l’operazione si è svolta con un macchinario di ultima generazione, sembra che il destino abbia avuto ragione. Nel 2016, infatti, l’intervento sarebbe stato invasivo, mentre adesso ha potuto beneficiare di una tecnologia del tutto innovativa, che non gli ha lasciato conseguenze.
Ovviamente, in questi anni, Patrizio si è sottoposto a rigidi controlli ogni sei mesi. E’ per questo che ha voluto lanciare un messaggio molto importante: «Lo ripeto a tutti quelli che incontro, e li invito a fare i controlli, ad aderire agli screening».
ARGOMENTI: Un Posto al Sole
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