Techetechete’ in crisi di contenuti: ideatore suggerisce ’fermo-pesca’
Il programma di videoframmenti in onda nell’access prime time di Rai1 è in forte crisi e ormai ha perso lo smalto che aveva caratterizzato le prime edizioni. Michele Bovi, ideatore, suggerisce modifiche
Techetechete’ non è più lo stesso e continua a perdere smalto. I primi segnali di cedimento si erano già visti lo scorso anno. Il programma ha sempre avuto un posto speciale nel cuore degli italiani, diventando un appuntamento fisso durante l’estate. La sua formula vincente si basava sulla capacità di riproporre frammenti memorabili della tv in un ordine tematico che permetteva agli spettatori di riscoprire grandi protagonisti dello spettacolo. Ogni puntata era un viaggio attraverso la carriera di personaggi noti, un percorso tematico che offriva una comprensione più profonda, non solo una semplice rievocazione.
A partire dal 2023 qualcosa sembra essersi perso. Le puntate sono apparse più disorganiche, meno orientate verso quei percorsi tematici che hanno reso il programma tanto amato. Questa mancanza di struttura ha fatto sì che anche le serate più potenti e commoventi, come l’accontentino-omaggio a Raffaella Carrà a la più recente dedicata alla memoria di Fabrizio Frizzi, risultassero meno incisive rispetto al passato.
Non è solo Techetechete’ a essere cambiato; anche il pubblico è diverso. La nostalgia, un tempo potente motore emotivo, è ormai diventata una presenza costante nella nostra vita quotidiana, soprattutto grazie ai social. Instagram e TikTok, con i loro continui richiami al passato, hanno reso la nostalgia un sentimento quotidiano e pervasivo. Questa saturazione potrebbe spiegare perché Techetechete’ non riesce più a sorprendere come un tempo.
Per ritrovare il proprio splendore, Techetechete’ deve tornare alle sue radici, evitando la modalità «jukebox» che offre una semplice successione di clip senza un filo conduttore. La soluzione potrebbe essere quella di concentrarsi su nuove strade creative, scavando più profondamente negli archivi Rai per trovare materiali inediti e mai visti. La recente iniziativa di Techetechete’ Show con Flavio Insinna, che si è concentrata su monografie di grandi artisti, potrebbe essere un passo nella giusta direzione.
Michele Bovi, ideatore del programma, ha espresso forti critiche su come Techetechete’ è stato gestito recentemente. Secondo Bovi, il programma è diventato una "tortura da 41 bis", ripetendo incessantemente le stesse scene senza offrire nulla di nuovo. Intervistato da Dagospia, ha suggerito che la trasmissione dovrebbe fermarsi per un anno, dando agli autori il tempo di lavorare sui materiali e creare un repertorio completamente rinnovato. Le teche sarebbero ancora piene di video di repertorio mai toccati, di programmi perduti e dimenticati, perché dobbiamo riproporre sempre Azzurro di Adriano Celentano ogni sera? "Una volta all’anno Adriano Celentano che canta Azzurro con le ballerine che fanno il trenino è una delizia per gli occhi e la memoria. Una volta a settimana diventa una penitenza da 41-bis".
ARGOMENTI: Techetechetè
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