Serena Bortone, perché il provvedimento è sbagliato: scontro dirigenti Rai
Marinella Soldi contro Roberto Sergio: il procedimento disciplinare per Serena Bortone diventa un nuovo caso e fa scoppiare il caos a Viale Mazzini. Rai sempre più alla deriva
Si continua a parlare della Rai. Nella giornata di mercoledì 8 maggio 2024 la rete pubblica ha trasmesso per 46 minuti un intervento della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, candidata alle elezioni europee, senza applicare alcun filtro giornalistico. Contestualmente, ha preso la decisione di avviare un procedimento disciplinare contro Serena Bortone accusata di aver divulgato informazioni sensibili riguardanti il caso Scurati. Secondo quanto riportato dalle mail interne dell’azienda, non sono stati i soldi a determinare l’epilogo del caso Scurati, ma "motivi editoriali". Questo ha sollevato interrogativi sulla neutralità e sull’equità della copertura mediatica dei vari attori politici da parte della tv pubblica, che si presume debba rispettare i principi di imparzialità e pluralismo informativo. Con questa mossa l’AD si è dato la zappa sui piedi da solo confermando, dunque, il tentativo di censura per il monologo del 25 aprile che doveva essere divulgato durante la trasmissione Chesarà... su Rai3, cosa che ha fatto Serena Bortone in accordo con Scurati nonostante il blocco della Rai.
Le accuse di mancanza di equilibrio nell’approccio editoriale si estendono anche ad altri ambiti. Vi è infatti una serie di segnalazioni riguardanti la cancellazione di programmi di grande successo, denunce di tentativi di censura da parte dei giornalisti e reazioni punitive nei confronti di coloro che non seguono la linea editoriale prefissata. La situazione solleva preoccupazioni riguardo alla libertà di stampa e alla capacità del servizio pubblico di garantire un’informazione imparziale e completa. La Rai è alla deriva con trasmissioni interrotte, telegiornali ridotti a megafono politico e scioperi ridicolizzati. La colpa è dell’attuale governance e non di chi si ribella, senza avere paura delle conseguenze (come un procedimento disciplinare!). "La Rai è vittima di una guerra politica quotidiana con l’obiettivo di distruggerla", asseriva qualche settimana fa l’AD Roberto Sergio. I colpevoli sono da ricercare all’interno di Viale Mazzini e a chi è al governo.
Il procedimento disciplinare per Serena Bortone non rappresenta solo un rischio imminente, ma una realtà consolidata che mina la fiducia dei cittadini nell’istituzione stessa della Rai. La presidente Marinella Soldi è andata contro ciò che era stato precedentemente dichiarato da Roberto Sergio sottolineando quanto la questione sia molto più complessa di ciò che sembra e che è prematuro comunicare decisioni così drastiche:
"Non credo che il procedimento disciplinare contro Serena Bortone faccia giustizia della vicenda, né tantomeno faccia bene alla Rai. Quanto riferito dall’AD in Commissione di Vigilanza racconta in modo parziale quanto accaduto, non citando aspetti di rilievo. Ferme restando le policy aziendali, il cosiddetto caso Scurati è ancora oggetto di verifiche da parte della direzione Internal Audit aziendale, per la quale la Presidente ha le deleghe. Le risultanze in bozza di tale audit sono state visionate sia da me sia dall’AD ed evidenziano una situazione molto più complessa di quella descritta dall’AD, che richiede un approccio più completo"
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