Sanremo 2026 rischia boicottaggio dei discografici come nel 2004: cosa succede

Pubblicato il 11 Aprile 2025 alle 16:20

Rischio boicottaggio dietro l’angolo per il Festival di Sanremo 2026: l’ira dei discografici. Il Festival verso la distruzione con queste querelle

Sanremo 2026 rischia boicottaggio dei discografici come nel 2004: cosa succede

Bando Sanremo aperto a tutti, Rai diffida: acque agitate e Festival a rischio

Negli ultimi giorni c’è grande agitazione circa l’assegnazione delle prossime edizioni del Festival di Sanremo . Il Comune della città dei Fiori ha pubblicato il bando per l’assegnazione della manifestazione canora aperta a tutti e non solo alla TV di Stato. Nella delibera si legge: "Potranno partecipare solo gli operatori a diffusione nazionale in chiaro, titolari di un canale generalista nazionale e che possiedano dimostrate capacità di organizzazione di eventi di particolare rilevanza". Se Mediaset non sembra essere interessata, pare che Discovery abbia messo gli occhi sul bando per strappare la kermesse alla Rai. Nel frattempo, il servizio pubblico ha diffidato il Comune di Sanremo dal concedere in licenza i marchi del Festival a beneficio di altre emittenti, rivendicando la titolarità del format televisivo.

Sanremo 2026 a rischio, l’ira dei discografici: si ripete boicottaggio dopo il 2004?

Era l’anno 2004 quando le case discografiche boicottarono il Festival di Sanremo. All’epoca, doveva essere Paolo Bonolis il conduttore, ma poi si tirò indietro a causa di alcune incomprensioni con il direttore artistico Tony Renis. L’azienda decise di chiamare Simona Ventura che ne accettò l’incarico. A vincere fu Marco Masini, ma quell’edizione del Festival non ebbe vita facile. Il boicottaggio delle case discografiche fu disarmante: l’assenza di personaggi di spessore condizionò anche gli ascolti dei Sanremo che perse anche contro Grande Fratello di Barbara d’Urso.

Questo scenario potrebbe accadere di nuovo per Sanremo 2026 targato Carlo Conti. La FIMI ha invitato il Comune di Sanremo a prendere in considerazione il ruolo dell’industria discografica, mentre nel bando non vi è alcun riferimento. Enzo Mazza a Fanpage ha fatto riferimento all’edizione 2004. In particolare, il CEO della FIMI ha dichiarato:

"La prossima edizione del Festival dovrà prevedere un consistente rimborso economico per le imprese partecipanti. Senza la discografia sul palco di Sanremo ci sarebbero giusto i fiori. Il Festival senza la musica è una scatola vuota."


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