Ore 14 di Milo Infante è un successo che disturba Rai e Caterina Balivo
Focus sugli ascolti del programma di Caterina Balivo (in calo!) infastidita da Ore 14 di Milo Infante in forte crescita. La Rai ha le fette di salame sugli occhi
La Volta Buona di Caterina Balivo è un flop ma, arrivati ad aprile 2024 dunque quasi al termine dell’attuale stagione televisiva, i Vertici Rai non vogliono accettarlo. La prima settimana di aprile, dall’1 al 5, la trasmissione postprandiale del primo canale del servizio pubblico radiotelevisivo ha registrato una media del 12.9% di share nell’anteprima con una durata monstre che varia da 50 ai 52 minuti, mentre nel programma della durata di 70-72 minuti una media del 14.5%. Rispetto ai mesi precedenti, il programma di Caterina Balivo a marzo 2024 ha registrato un brusco calo ottenendo nella presentazione il 12.1% di share e nella trasmissione in sé il 15.1%. Tutta questa divisione non serve così come si è rivelato un niente di fatto lo spostamento del TG1 Economia al mattino per favorire la partenza della Balivo subito dopo l’edizione delle 13:30 del telegiornale di Rai1.
Invece che fare dei ragionamenti sull’andamento de La Volta Buona, in Rai dà molto fastidio il successo di Ore 14 di Milo Infante su Rai2 che continua a guadagnare popolarità e ascolti tv, nonostante l’agguerrita concorrenza a quell’ora di Canale 5 con Beautiful, le turcate e Uomini e Donne. Il confronto diretto tra Ore 14 e La Volta Buona ha evidenziato discrepanze significative nei risultati di ascolto e nei costi di produzione. Mentre Ore 14 riesce a mantenere un rapporto efficace tra costo e risultati, La Volta Buona, nonostante gli investimenti più consistenti, fatica a raggiungere gli stessi livelli di popolarità.
"Infante ha fama di personalità un po’ scomoda a Viale Mazzini, da tempo. E le preoccupazioni a Rai1 nascono già lo scorso novembre, quando qualcuno mugugnava per il confronto. Ieri, caso piuttosto curioso, Balivo e Infante in contemporanea hanno spedito i loro inviati in Sicilia per il tremendo caso della setta killer. Per Rai1 una brusca virata sulla cronaca. Segno che forse, sotto sotto, qualcuno della ’Formula Milo’ se n’è accorto. In fondo, meglio tardi che mai", sostiene Libero Quotidiano.
Le dichiarazioni di Milo Infante hanno sollevato ulteriori interrogativi sulla gestione delle risorse e sulle decisioni di programmazione della Rai. La richiesta di ridurre parte del proprio programma per mancanza di personale rappresenta un segnale di disfunzione all’interno dell’azienda, soprattutto considerando il successo del programma in questione: "Il nostro programma riesce a conciliare in maniera impressionante il costo con il risultato (...) in Rai dovremmo iniziare a mettere il costo di un programma di fianco al dato di ascolti, perché se costo 11 mila euro a puntata e faccio più ascolti di un programma che ne costa 30 mila, una risposta si deve trovare".
Inoltre, le accuse di essere considerato un «disturbatore» da parte di alcuni addetti ai lavori rivelano tensioni latenti tra la creatività dei conduttori e le politiche interne dell’azienda.
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