Maurizio Costanzo, cosa riusciva a fare solo Maria De Filippi: parla la figlia

Il prossimo 28 agosto avrebbe compiuto 85 anni e, invece, Maurizio Costanzo è scomparso a febbraio a Roma dopo un intervento chirurgico di routine. Il giornalista e conduttore ha lasciato un vuoto incolmabile sia in televisione che nel cuore di molti italiani. La figlia Camilla Costanzo, nata dall’amore con la giornalista Flaminia Morandi, lo ha ricordato sulle pagine de La Repubblica sostenendo di non avere mai conosciuto nessuno come lui con una passione così grande per il proprio mestiere. La donna crede che sia il motivo per cui tutti quelli che gli hanno voluto bene, gli hanno sempre perdonato le tante assenze e distrazioni:

"Con papà non siamo mai andati al cinema, al parco o a fare una passeggiata e, se volevi vederlo, dovevi essere tu ad andare dove stava lui. Uno studio televisivo, il suo ufficio, il teatro. Eppure è stato padre e non solo per noi figli"

Camilla ha ricordato anche che fu proprio Maria De Filippi (che sta trascorrendo la prima estate senza il suo amato marito) a convincere il padre a staccare dal lavoro. Fino a quando non aveva incontrato il volto di punta delle reti Mediaset la parola vacanza non ha mai fatto parte del suo vocabolario:

"Diceva che in vacanza si annoiava e siccome la noia è stato lo spauracchio della sua vita, la rifuggiva come la peste. Maria è stata la prima persona a convincerlo a fermarsi qualche giorno in estate"

Anche in quei giorni, però, Costanzo non smetteva di lavorare; con fatica accettava di fare due passi in giardino o a mettere le caviglie nell’acqua della piscina "ma la maggior parte del tempo lo passava in camera con l’aria condizionata dedicandosi ai suoi progetti".

Gli ultimi anni di vita di Maurizio Costanzo: la figlia Camilla svela un retroscena

Maria De Filippi e Maurizio Costanzo in tv hanno sempre scherzato a proposito di cibo e abitudini del giornalista. La dieta ipocalorica, ha dichiarato la figlia Camilla, è stata una costante nella vita del conduttore soprattutto nell’ultimo periodo. Ha trascorso la vita a dieta; negli ultimi anni poi mangiava pochissimo e quasi mai carne:

"Diceva che invecchiava il cervello e non lo faceva pensare con lucidità. Per lui il corpo era una carrozza che lo trasportava, a cui non prestava troppa attenzione. Lo sport fa male, diceva, se sono arrivato alla mia età è perché mi sono ben guardato dal farne qualcuno. Da ragazzo sua madre lo costringeva ad andare in palestra. Allora lui usciva di casa, bagnava l’asciugamano sotto a una fontanella e poi se ne andava a scrivere al bar. Era pigro in tutto, tranne se si trattava di lavorare"

Quando è morto, la famiglia ha trovato nel suo ufficio 500 metri quadrati di progetti, alcuni realizzati mentre altri ancora da realizzare. Montagne di idee che gli hanno fatto compagnia e aiutato a sconfiggere la noia.