Insulti Mara Venier per comunicato pro Israele ma è capro espiatorio Rai
Mara Venier è capro espiatorio di una Rai che vede il suo amministratore delegato pro Israele. La conduttrice, obbligata, ha sbagliato a non limitarsi alla lettura del comunicato ma ha aggiunto altro. Perché questo compito non è stato affidato ad Amadeus?
Una puntata liscia, ricca di musica, festosa e piena di divertimento si è trasformata in pochi secondi in un macello di polemiche, insulti e attacchi. Tutto è successo durante la puntata di Domenica In speciale Sanremo 2024, che ha fatto record di ascolti tv in tutti i sensi superando gli anni precedenti, quando Mara Venier ha letto un comunicato Rai pro Israele per rispondere a Ghali e al suo stop genocidio lanciato sul palco dell’Ariston. Immediate le reazioni (giuste!) sui social e in parte ingiuste contro la conduttrice.
Mara Venier è stata capro espiatorio della sua azienda presso cui lavora, azienda rappresentata da Vertici che seguono una certa politica e un certa linea di pensiero. Il suo grande errore? Averci messo del suo dicendo: "Sono le parole che ovviamente condividiamo tutti, del nostro Amministratore delegato Roberto Sergio". Poteva evitarlo? Certo che sì, non è un pensiero che condividiamo tutti, ma probabilmente non ha saputo gestire qualcosa più grande di lei frutto forse anche di inconsapevolezza o di incompetenza (più o meno colpevole) su quello che sta succedendo tra Palestina e Israele. Il tutto sta racchiuso in quel "Non mi mettete in difficoltà" rivolto ai suoi ospiti in un fuorionda, segno che l’articolo 11 della Costituzione Italiana (Libertà di espressione e di Informazione) oggi viene meno sulla tv del servizio pubblico. I commi dell’articolo 11 recitano: 1. Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera. 2. La libertà dei media e il loro pluralismo sono rispettati.
Qualcuno presente all’Ariston ha urlato «Cita Gaza»; le reazioni sui social non si contano nei confronti della padrona di casa di Domenica In e della Rai. Mara Venier è stata costretta a bloccare i commenti sul suo profilo Instagram per arginare (con poco successo) le critiche ricevute dopo aver letto in diretta tv il sostegno allo stato di Israele e della Comunità Ebraica dell’Amministratore Delegato Rai Roberto Sergio.
Comunicato Rai pro Israele: perché è stata scelta Mara Venier e non Amadeus?
Perché la Rai ha deciso di affidare un comunicato alla Venier e non ad Amadeus durante le serate del Festival di Sanremo 2024? Ottima l’analisi di Selvaggia Lucarelli fatta sul suo profilo IG criticando il fatto che Mara Venier abbia letto un comunicato senza fare domande, definendolo un atto di obbedienza piuttosto che di coraggio. Selvaggia, inoltre, ha sottolineato che molti personaggi pubblici, inclusi quelli presenti nella trasmissione, non hanno mai affrontato il tema di Gaza nonostante abbiano piattaforme libere per farlo. Ha anche sollevato il punto sul perché ad Amadeus non sia stato richiesto di leggere lo stesso comunicato a Sanremo, suggerendo una disparità di trattamento. Selvaggia ha criticato anche la tendenza a punire chi commette errori visibili mentre si ignora il silenzio complice di altri, chiedendo perché certi individui non si siano espressi sulla situazione di Gaza e osservando che presto ci dimenticheremo del loro silenzio:
"Mara Venier ha letto un comunicato obbedendo a un ordine dall’alto e dicendo che ’tutti siamo d’accordo’. Male, ok. Ma (praticamente) tutti i suoi colleghi e qualunque persona nota graviti nel mondo della tv, del cinema e del web non ha mai detto mezza parola su Gaza, pur godendo di spazi personali e liberi in cui parlare. Compresi quelli che ieri sedevano accanto a lei a commentare canzoni. Non mi pare che si possa considerare più ammirevole il silenzio complice che l’obbedienza in diretta tv. Aggiungo che mi piacerebbe sapere come mai ad Amadeus non sia stata imposta la lettura dello stesso comunicato, visto che sono state dette le stesse cose a Sanremo e davanti a 10 milioni di spettatori. Forse per non mettere in imbarazzo il grande padrone del festival? Come al solito scegliamo il bersaglio tra quelli che inciampano per sbaglio o si mimetizzano peggio. Gli altri continueranno a lavorare beati e nessuno si domanderà ’ma dov’erano mentre si consumava un genocidio?’, perché tanto presto ce ne saremo dimenticati. Anzi, del loro silenzio non ce ne siamo neppure accorti. Ed è quello sui cui contano"
Mara Venier rischia Domenica In per colpa del comunicato Rai pro Israele?
Il comunicato letto in diretta su Rai1 da Mara Venier e firmato dall’AD Rai Roberto Sergio ha sollevato polemiche riguardo alla posizione della televisione pubblica in merito alle recenti dichiarazioni di Ghali sul palco di Sanremo. Le parole del cantante, che ha esortato a "stop al genocidio" durante la sua esibizione a Sanremo, hanno provocato la reazione dell’ambasciatore di Israele a Roma, Alon Bar, che ha definito "vergognoso" il messaggio e ha parlato di "odio e provocazioni". Il comunicato Rai ha espresso solidarietà nei confronti di Israele, senza mai menzionare Gaza o la Palestina, suscitando critiche sia sui social che da parte di esponenti politici dell’opposizione.
La presidente della commissione di Vigilanza Rai Barbara Floridia (M5s), ha sottolineato l’importanza della libertà di espressione degli artisti, criticando il ruolo dell’amministratore delegato che, a suo parere, ha tentato di limitare questa libertà. Anche i membri del Partito Democratico hanno condannato l’intervento della Rai nei contenuti artistici, chiedendo il rispetto degli artisti e la salvaguardia del pluralismo nel servizio pubblico.
La risposta della maggioranza è arrivata con il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri che ha auspicato delle scuse da parte della Rai alle autorità israeliane. Il vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani, ha appoggiato il comunicato di Sergio, sottolineando l’importanza di mantenere equilibrio nei messaggi trasmessi dalla televisione pubblica.
Ghali a Che Tempo Che Fa dopo la censura Rai per lo stop al genocidio
Ghali sarà ospite di Che Tempo Che Fa nella puntata del 18 febbraio 2024. La notizia è stata annunciata dall’account ufficiale della trasmissione condotta da Fabio Fazio, suscitando grande interesse e tempismo rispetto alle polemiche recenti. L’artista, giunto al quarto posto a Sanremo 2024, è stato al centro del dibattito politico di quest’edizione non solo per il significato della sua canzone in gara, Casa Mia, ma anche per l’appello contro il genocidio pronunciato dal palco dell’Ariston al termine della sua esibizione. La sua partecipazione da Fazio sul NOVE promette di essere un momento di confronto e approfondimento su tematiche di rilevanza sociale e culturale senza censura da parte dei Vertici della tv pubblica.
Questa domenica a #CTCF sul Nove ospiteremo Ghali. pic.twitter.com/VLq1Pj3tBz
— Che Tempo Che Fa (@chetempochefa) February 12, 2024
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