Bruno Vespa contro Rai sui giornalisti minacciati da Putin: la dura replica
Rai replica a Bruno Vespa: «Inopportuno e fuori luogo». Cosa ha detto il conduttore di Porta a Porta sui giornalisti Battistini e Traini rientrati in Italia dopo minacce di Mosca
A distanza di pochissimo tempo dall’ultima bufera scoppiata per un commento pessimo su Paola Egonu e Myriam Sylla, che ha fatto arrabbiare il sindacato Rai e Rai Sport, Bruno Vespa si trova di nuovo al centro di una polemica. Il conduttore di Porta a Porta, ha espresso il suo punto di vista riguardo al controverso reportage realizzato dalla Rai nella regione di Kursk, che ha provocato l’apertura di un procedimento penale da parte delle autorità russe. L’incidente ha coinvolto i giornalisti del TG1 Stefania Battistini e Simone Traini, costretti a rientrare in Italia dall’Ucraina. Durante l’evento Una montagna di libri a Cortina d’Ampezzo, Vespa ha elogiato il coraggio e la professionalità di Battistini, definendo un errore la decisione di richiamarla.
Il reportage incriminato è stato realizzato nella regione di Kursk, un’area sensibile al confine tra Ucraina e Russia, dove le forze ucraine hanno effettuato un’incursione documentata dai giornalisti italiani. La copertura mediatica dell’evento ha provocato una dura reazione da parte delle autorità russe, che hanno accusato Battistini e Traini di attraversamento illegale del confine di Stato. In risposta, Mosca ha avviato un procedimento penale contro i due giornalisti, suscitando un’ondata di solidarietà da parte di diverse forze politiche e sindacali italiane.
Rai contro Bruno Vespa dopo il commento su Battistini e Traini
Durante il suo intervento a Cortina d’Ampezzo, Bruno Vespa ha espresso profonda ammirazione per Stefania Battistini, lodando la sua dedizione al giornalismo e il coraggio dimostrato sul campo e aggiungendo che è orgoglioso di aver contribuito all’assegnazione del premio Guidarello a questa giornalista. Ha inoltre criticato la decisione di far rientrare i giornalisti in Italia, auspicando un loro immediato ritorno in Ucraina per continuare il loro lavoro.
Le dichiarazioni di Vespa non sono però piaciute ai vertici di Viale Mazzini. Secondo quanto riportato da Il Giornale d’Italia, l’intervento del conduttore di Rai1 è stato considerato "inopportuno e fuori luogo", evidenziando una certa tensione interna alla Rai riguardo alla gestione del caso.
Giornalista Rai nel mirino di Putin: le nuove accuse di Mosca e il caso Piagnerelli
La tensione tra Mosca e i giornalisti italiani si intensifica ulteriormente dopo un nuovo attacco da parte del governo russo nei confronti di un inviato della Rai. Al centro della controversia questa volta è Ilario Piagnerelli, corrispondente di RaiNews24, finito nel mirino della portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, per un reportage realizzato in Ucraina. Nel dettaglio, il reporter è stato accusato di aver intervistato un soldato ucraino che indossava un simbolo nazista, un dettaglio che lo stesso giornalista ha dichiarato di non aver notato fino alla messa in onda del servizio. In un post su Telegram, la portavoce ha accusato i media italiani di essere "megafoni di Kiev" e ha definito Piagnerelli e altri giornalisti come "traditori della professione", che diffondono propaganda ucronazista.
In risposta alle critiche, Ilario Piagnerelli ha pubblicato un post su X, in cui ha espresso il suo rammarico per aver dato spazio, anche se involontariamente, a un simbolo nazista nel suo servizio. Ha sottolineato di essere cresciuto con i valori della Resistenza, inculcati dal nonno partigiano, e ha affermato di essere stato educato ai principi della Costituzione italiana. Il giornalista ha inoltre denunciato l’esistenza di una rete di profili pro-invasione legati a Mosca, che lavorano per screditare il lavoro degli inviati italiani. Ha difeso con forza il suo operato e quello della Rai, evidenziando l’importanza di raccontare il conflitto in Ucraina con rigore e senza condizionamenti esterni.
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