Ascolti Sanremo seconda serata mai visti dal 1995 e 2000: record storico Carlo Conti

Pubblicato il 13 Febbraio 2025 alle 10:08

Ascolti TV seconda serata Festival di Sanremo 2025 condotto da Carlo Conti e pagelle sulle esibizioni dei cantanti: chi sale e chi scende? Focus e analisi

Ascolti Sanremo seconda serata mai visti dal 1995 e 2000: record storico Carlo Conti

Gli ascolti TV della seconda serata di Sanremo 2025, andata in onda mercoledì 12 febbraio, hanno registrato un netto di 11.700.000 telespettatori e una share del 64,5% (Total Audience). Per trovare un dato migliore in termini di share bisogna risalire al 1995, quando la 45esima edizione registrò un incredibile 65,42%. Per quanto riguarda il numero di telespettatori, invece, il record più vicino risale al 2000, con la 50esima edizione che raggiunse ben 13.171.000 spettatori. Un risultato che segna un momento storico negli ascolti televisivi, confermando il grande interesse del pubblico e che Carlo Conti, al di là delle critiche, stia facendo un ottimo lavoro. In Standard Auditel il Festival nel segmento Sanremo Start ha ottenuto 12.008.000 telespettatori, share 50%, nella prima parte 14.437.000, 63,22%, nella seconda 7.287.000, 66,72%. Picchi di oltre 16 milioni di telespettatori.

Nessun effetto stanchezza. Di certo, chi ha seguito entrambe le puntate si sarà accorto di un cambio di registro evidente: una prima serata ingessata e una seconda più sciolta, grazie soprattutto agli interventi nelle vesti di co-conduttori di Cristiano Malgioglio e Nino Frassica, che hanno portato un po’ di leggerezza a un Festival di Carlo Conti partito con il freno a mano tirato. Tra i momenti più emozionanti, la presenza di Bianca Balti: un’icona di bellezza che si è mostrata senza filtri, senza parrucca dopo la chemioterapia, e con un sorriso che ha illuminato l’Ariston. "Non voglio che finisca questo momento", aveva detto con la voce rotta dall’emozione. Un inno alla vita che resterà uno dei simboli di questo Festival.

Pagelle seconda serata Sanremo 2025

Nella classifica provvisoria della seconda serata di Sanremo 2025 ci sono state delle conferme, ma anche delle sorprese, che condividiamo in pieno. Di seguito le nostre pagelle sui cantanti in gara a Sanremo che si sono esibiti ieri sera.

Rocco Hunt Mille Vote Ancora - Voto: 4,5
Il ritornello ha il potenziale per diventare un tormentone, ma il testo è una raccolta di cliché: il bambino che sogna, i campetti vuoti, lo Stato assente. Peccato, perché l’energia c’è, ma il brano suona già sentito. Poteva fare meglio.

Elodie Dimenticarsi alle 7 - Voto: 7
Regina di stile, un’eleganza vintage, un mix ben calibrato tra elettronica e musica leggera italiana. Non siamo ai livelli di Bagno a Mezzanotte, ma il pezzo ha classe e una produzione raffinata. E poi, le ballerine fanno sempre la loro parte.

Lucio Corsi Volevo Essere un Duro - Voto: 8
Un pezzo che cresce ascolto dopo ascolto e che piace sempre più. Un racconto surreale, tra illusioni di grandezza e sogni improbabili, sorretto da una vera cultura rock. In mezzo a tante canzoni prevedibili, un’autentica boccata d’aria fresca. Una vera e propria sorpresa.

The Kolors Tu Con Chi fai l’Amore - Voto: 5
Una canzone usa e getta. Ritmo accattivante, sonorità che ricordano il pop internazionale anni ’80, ma un ritornello talmente ripetitivo da risultare quasi fastidioso. Dopo il successo di Italodisco e Un Ragazzo Una Ragazza, Stash sembra in modalità autopilot: insieme al suo gruppo punta al tormentone radiofonico, ma stavolta il meccanismo scricchiola perché sembra un copia e incolla.

Serena Brancale Anema e Core - Voto: 6
Ma è Paola Barale? La somiglianza fisica è tanta da spingere i telespettatori a chiederselo. C’è energia, c’è un’interpretazione sentita, ma il brano non decolla mai davvero. Il richiamo alle radici e alla passione per il Sud funziona fino a un certo punto, perché tutto suona troppo costruito, troppo poco autentico. Nonostante ciò, sarà uno dei brani che ci accompagnerà gran parte dell’anno.

Fedez Battito - Voto: 7,5
Non è il Fedez delle provocazioni, non è il Fedez delle hit irresistibili. Forse per la prima volta non sta strumentalizzando nulla. È un brano che gioca sull’ansia contemporanea, con un ritornello che si fa ricordare ma senza lasciare il segno. Meglio di quanto ci si aspettasse? Decisamente sì, ma nulla che resterà negli annali del Festival. Anche questo suonerà parecchio in radio.

Francesca Michielin Fango in Paradiso - Voto: 5,5
Vorrebbe essere una canzone di rivalsa, ma si ferma a un passo dalla vera intensità. Il testo è solido, il cantato impeccabile, eppure manca un vero sussulto emotivo. Il pianto finale è sincero, ma non basta a dare spessore a un pezzo che scivola via senza colpi di scena.

Simone Cristicchi Quando Sarai Piccola - Voto: 9
Cristicchi porta sul palco un tema delicato, come sempre. Il problema? L’effetto ricatto emotivo è dietro l’angolo. La standing ovation è meritata per il messaggio. Forse siamo diventati troppo sensibili con l’avanzare dell’età, però ogni volta è un colpo al cuore.

Marcella Bella Pelle Diamante - Voto: 4
Un revival che sa di déjà vu. Il testo si sforza di essere incisivo, ma il risultato è un’autocelebrazione priva di ironia. Canzone kitsch, ma senza il fascino del vero kitsch. Meglio Montagne Verdi del ’72.

Bresh La tana del granchio - Voto: 6,5
Atmosfera mediterranea, strumenti acustici che danno calore, un testo che racconta la fatica di trovare se stessi. Nulla di straordinario, ma almeno ha un’identità chiara e una sonorità che ti prende.

Achille Lauro – Incoscienti Giovani - Voto: 8,5
Lauro sa esattamente cosa sta facendo. Costruisce un immaginario, gioca con la teatralità, e mette in scena una narrazione che funziona. Il brano è un viaggio nei ricordi e nei cliché della giovinezza, ma con quel tocco di malinconia che lo rende interessante. Chapeau!

Giorgia La Cura per Me - Voto: 9
Capolavoro. Giorgia domina il palco e trasforma una buona canzone in un’esperienza. Il pezzo, seppur non perfetto, diventa straordinario grazie alla sua interpretazione. Voce, presenza scenica e cuore: Sanremo ha trovato il suo momento magico.

Rkomi Il Ritmo delle Cose Voto: 6,5
Ci prova, ma manca un guizzo. Il brano è costruito bene, ha un buon testo, ma rimane in equilibrio tra pop e cantautorato senza prendere davvero una direzione precisa. Ascoltandolo più volte rimane in testa solo la sonorità delle prime parole del ritornello.

Rose Villain Fuorilegge - Voto: 8
La sorpresa della serata. Performance studiata nei minimi dettagli, una canzone che unisce pop e atmosfere dark con classe. Ha tutte le carte in regola per essere una delle poche hit vere del Festival.

Willie Peyote Grazie ma no Grazie - Voto: 7
Una critica sociale mascherata da pezzo leggero? Sì, e funziona. Willie Peyote sa come far ballare mentre dice cose intelligenti. Il pubblico coglierà il senso o si fermerà al ritornello?


ARGOMENTI: Festival di Sanremo - Carlo Conti