Ascolti Sanremo prima serata, Carlo Conti asettico fa record e supera Amadeus
Ascolti TV martedì 11 febbraio 2025 prima serata Sanremo: Carlo Conti ha superato Amadeus. È suo il record dopo gli ascolti del 1995
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La 75esima edizione del Festival della Canzone Italiana è iniziata con il piede giusto. Gli ascolti di Sanremo 2025 della prima serata sono stati i più alti dopo quelli registrati nel 1995, superando addirittura i debutti degli ultimi cinque anni di Amadeus. La prima puntata di martedì 11 febbraio è stata vista da una media di 12.600.000 telespettatori, pari al 65% di share. Nel dettaglio: in Total Audience Sanremo Start 13.327.000 e 51,8%, prima parte 16.199.000 e 63,68%, seconda parte 8.322.000 e 69,2%; in Standard Auditel Sanremo Start 13.029.000 e 51,68%, prima parte 15.713.000, 63,61%, seconda parte 7.992.000, 68,71%, per una media di 11.852.000, 66,2%.
Dopo cinque edizioni trionfali con Amadeus alla guida, che manca come l’aria, la kermesse non ha perso la sua scintilla, nonostante sia stata trasformata in un prodotto TV ordinario, privo di ritmo e di emozione. Al di là dei record di ascolti (tutto può cambiare nelle prossime sere) quello di Conti è apparso sin da subito un Sanremo senza anima e senza intrattenimento. Il conduttore e direttore artistico ha puntato tutto sull’essenzialità, accelerando il ritmo fino all’eccesso, spazzando via quella spensieratezza, quei sorrisi, quell’imprevedibilità e quel sano caos regalata negli ultimi anni da Amadeus anche in coppia con Fiorello.
La serata è scivolata via senza guizzi. Il timore di sforare l’orario di chiusura ha portato a un’accelerazione forzata, tanto che alle 22:19 il programma era già in anticipo di quasi mezz’ora, con le esibizioni dei cantanti che si susseguivano senza soluzione di continuità. La scelta di eliminare gli show e ridurre all’osso le interazioni tra conduttore e artisti ha trasformato il Festival di Sanremo in una semplice maratona musicale priva di emozioni. Dov’è finita la magia della kermesse?
Gerry Scotti e Antonella Clerici sprecati a Sanremo 2025: occasione persa
Tra i co-conduttori della prima serata, Gerry Scotti e Antonella Clerici avrebbero potuto rappresentare un valore aggiunto, ma sono stati relegati a un ruolo marginale, quasi dei semplici valletti. Due professionisti di quel calibro meritavano uno spazio più strutturato, con momenti di interazione e coinvolgimento attivo. E invece? Un’entrata, un annuncio e via. Il pubblico ha percepito questa rigidità, trasformando il Festival in un evento freddo e distaccato. Da sottolineare i cambi d’abito di Antonellina: se ne poteva fare anche a meno dal momento che non hanno aggiunto niente alla prima serata della manifestazione canora.
Sanremo 2025, musica senza pathos: un Festival che non emoziona
Il problema principale di Sanremo 2025 non è la musica in sé, anche se manca quel ritmo e quel ritornello che resta impresso in testa a cui ci aveva abituati Amadeus grazie alle sue scelte, ma l’assenza di un contesto narrativo che valorizzi le esibizioni. In un’epoca in cui i grandi eventi devono essere esperienze immersive, Carlo Conti ha scelto di tornare a un modello tradizionale, quasi ingessato. Il risultato? Un concerto lungo cinque ore, con brani inediti poco incisivi e senza momenti di respiro tra un’esibizione e l’altra.
Sui social, i commenti ironici si sprecano: "Ma Conti ha un aereo da prendere?", "Sanremo come una catena di montaggio", "Un Festival senza cuore". La velocità con cui gli artisti vengono mandati via dal palco è disorientante e priva lo spettacolo di qualsiasi elemento. Forse Conti voleva avvicinarsi al modello Eurovision Song Contest? Non ci è riuscito.
Papa Francesco, Jovanotti fuori contesto e problemi tecnici a Sanremo 2025
Unico colpo di scena della serata è stato il messaggio di Papa Francesco, accolto con sorpresa dal pubblico, ma subito smorzato dalla modalità di presentazione: un video registrato, che ha perso parte dell’impatto emotivo che, almeno sulla carta, doveva avere. Anche questo momento ha faticato a imporsi come highlight della serata, soprattutto perché Papa Francesco non sorprende più in televisione dopo le sue ospitate a Che Tempo Che Fa.
Se il ritmo del Festival è stato eccessivamente veloce, c’è stato un solo momento in cui tutto si è fermato: le ospitate di Jovanotti con Gianmarco Tamberi. Un blocco lungo e riflessivo, che ha spezzato il flusso senza un apparente motivo. La domanda che molti si sono posti è: perché inserire un momento filosofico in un Festival che ha dichiaratamente eliminato ogni spazio extra-musicale?
Come se non bastasse, la serata è stata segnata da problemi tecnici a Sanremo 2025: Conti muto all’inizio e un imprevisto nel lancio del messaggio del Papa. Inoltre, è mancata completamente la componente più leggera del Festival: niente sketch, niente siparietti comici, nessun monologo capace di creare empatia con il pubblico.
Se il buongiorno si vede dal mattino, questa edizione si prospetta come una delle meno entusiasmanti degli ultimi anni. E mentre Carlo Conti continua la sua corsa contro il tempo, il pubblico si chiede: «Dov’è finito il Sanremo moderno?»
ARGOMENTI: Festival di Sanremo - Carlo Conti
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