Morto Franco Gatti: le cause del decesso del cantante dei Ricchi e Poveri

Pubblicato il 18 Ottobre 2022 alle 10:54

I Ricchi e Poveri danno l’annuncio della morte di Franco Gatti: il cantante è scomparso in Liguria dopo una malattia

Morto Franco Gatti: le cause del decesso del cantante dei Ricchi e Poveri

Se n’è andato lo storico volto dei Ricchi e Poveri: Franco Gatti è morto. L’uomo si è spento a Genova all’età di 80 anni. Da tempo si era allontanato dal gruppo, dopo la morte improvvisa del figlio Alessio avvenuta nel 2013 a soli 23 anni. La sua attività musicale si era chiusa nonostante la partecipazione alla reunion del gruppo qualche anno più tardi. L’addio ai suoi compagni di viaggio Angela Brambati e Angelo Sotgiu era avvenuto dopo un concerto a Mosca. Per cinquant’anni hanno calcato i palchi di tutto il mondo con i brani storici, da Sarà Perchè ti Amo a Che Sarà. Nati nel 1968, furono notati da Franco Califano che diventò il loro produttore.

Com’è morto Franco Gatti e l’addio del gruppo Ricchi e Poveri

Il gruppo Ricchi e Poveri hanno rotto il silenzio sulla morte di Franco Gatti scrivendo sui social: «È andato via un pezzo della nostra vita. Ciao Franco». Com’è morto Franco Gatti? In una delle sue ultime interviste a Storie Italiane, il programma condotto da Eleonora Daniele su Rai1, aveva dichiarato che dopo il Covid-19 avuto nel 2020 le sue condizioni di salute si erano particolarmente aggravate a seguito di una cura di cortisone. Da tempo soffriva del morbo di Crohn, una malattia infiammatoria cronica intestinale.

Franco Gatti non si è mai ripreso dalla morte del figlio Alessio

Nel 2013 è morto il figlio Franco Gatti e la storica voce dei Ricchi e Poveri non si è mai ripreso da quel dolore. Il 23enne è scomparso a causa di un infarto che secondo gli esami dei medici legali sarebbe stato causato da un’overdose durante la prima assunzione di eroina. In un primo momento, Gatti aveva protetto la memoria del figlio Alessio infangata dalle accuse di essere tossico. In più occasioni, ha sempre dichiarato di sentire il figlio sempre vicino: "Era incredibile, dotato di una grande genialità. Io ho sempre giocato nei titoli borsistici, gli feci vedere come facevo, dopo sei mesi era migliore di me. Di studiare non se ne parla, però era un tipo così. L’unica cosa che lui beveva, beveva e beveva. Ed è stata anche un po’ la sua disgrazia".