Morte Luca Giurato: dimenticato fino a ieri, ora Rai e colleghi lo ricordano
Rai ha definito Luca Giurato, dopo la sua scomparsa, «patrimonio prezioso del servizio pubblico» eppure il conduttore non era mai stato menzionato o ricordato in occasione dei 70 anni della Tv, né ospitato in trasmissioni anche dopo il suo ritiro lasciando molti interrogativi
Con la sua lunga carriera in Rai, Lua Giurato è stato un volto storico del servizio pubblico, diventato famoso per il suo ruolo in programmi come UnoMattina e Domenica In. Era conosciuto anche per la sua ironia e le celebri gaffe, che lo resero un personaggio unico e amato dal pubblico. Nonostante il suo contributo significativo, negli ultimi anni della sua vita sembrava essersi ritirato completamente dalle scene televisive, quasi dimenticato, senza ricevere il riconoscimento che meritava.
Assenza di Luca Giurato dalla tv: un silenzio ingiustificato?
Luca Giurato si era ritirato dalla tv o meglio dalla conduzione televisiva nel 2005, ma era rimasto disponibile per partecipazioni come opinionista o ospite in vari programmi. Nel 2016, durante un’intervista a Radio Rai, dichiarava di essere felice di essere invitato in trasmissioni, ma evidenziava il fatto che si era ritirato dalla conduzione per scelta personale, per rispetto nei confronti dei telespettatori. L’assenza di tributi e riconoscimenti, specialmente da parte della Rai, suona oggi come un segnale di disinteresse.
Le celebrazioni per i 70 anni della Tv sono state un’occasione mancata. Nessun video di Luca Giurato è stato mandato in onda, nessun ricordo pubblico è stato fatto. Un uomo che aveva dato tanto al servizio pubblico, contribuendo con il suo stile unico, è stato lasciato in secondo piano. Perché la Rai non ha fatto nulla per riconoscere il suo contributo quando era ancora in vita?
Luca Giurato, morto per un infarto fulminante, nonostante avesse dichiarato di aver chiuso con la conduzione, aveva espresso in più occasioni il desiderio di tornare con un progetto che amava. Durante un’intervista a Pomeriggio 5 con Barbara d’Urso, confidò il sogno di avere una rubrica fissa settimanale, intitolata "Ci fai o ci sei?", in cui avrebbe parlato di cultura e personaggi. Questa idea, che aveva già un titolo accattivante, non si è mai concretizzata. La Rai, che oggi si stringe attorno alla sua famiglia, avrebbe potuto offrire a Giurato un ritorno in grande stile, magari come ospite fisso in una trasmissione. Eppure, niente di tutto ciò è stato fatto.
Luca Giurato omaggiato dopo la sua morte: ma fino a ieri?
Dopo la sua morte, molte personalità del mondo televisivo e dello spettacolo si sono affrettate a ricordarlo con messaggi di cordoglio e affetto. Mara Venier, sua collega a Domenica In, lo ha ricordato in diretta al TG1; Eleonora Daniele ha espresso la sua tristezza per non essere riuscita a intervistarlo prima della sua scomparsa. Massimiliano Ossini l’ha omaggiato oggi, giovedì 12 settembre 2024, in apertura di UnoMattina con un servizio di una manciata di minuti per poi passare la linea a Daniela Ferolla e discutere del costo del caffè. Sarebbe stato più corretto dedicare l’intera puntata del contenitore di Rai1 a Giurato essendo che vi è stato al timone per un decennio.
Simona Ventura e Antonella Clerici hanno condiviso sui social i loro ricordi, ma il tempismo di questi tributi appare sospetto. Perché nessuno di loro ha fatto qualcosa prima, magari invitandolo nei loro programmi? Non sarebbe stato possibile trovare un modo per riportare Giurato sul piccolo schermo, anche solo come ospite?
Giurato, con la sua ironia e la sua autoironia, avrebbe probabilmente sorriso di fronte a questa tardiva ondata di affetto, ma il pubblico e gli osservatori non possono fare a meno di chiedersi se non sia stato dimenticato ingiustamente. Eppure era tornato alla ribalta sui social: negli ultimi tempi su TikTok giravano i suoi video divertenti e pieni di gaffe fatte negli anni durante le sue conduzioni.
Oggi tutti lo celebrano, ma fino a ieri nessuno sembrava ricordare la sua figura, il suo contributo e la sua unicità. La televisione ha perso l’occasione di valorizzare un uomo che ha dato il suo contributo alla storia del piccolo schermo, e ora gli omaggi postumi suonano come un segno di ipocrisia.
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