Maria Rosaria Boccia a In Onda La7, Sangiuliano denuncia dopo intervista
Intervista di Maria Rosaria Boccia a In Onda, La7 si trasforma in Temptation Island dopo Rai1 con Sangiuliano che adesso si prepara a denunciare la sua amante
Il caso Boccia-Sangiuliano sta diventando una costola di Temptation Island da invadere, con prepotenza, Rai1 (poi ci si lamenta quando si parla di TeleMeloni) e tutte le altre emittenti. La questione non sembra destinata a placarsi, anzi continua ad arricchirsi di nuovi capitoli tra politica, gossip e media. Dopo l’intervista del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano al TG1, Maria Rosaria Boccia ha deciso di rispondere a In Onda su La7. Questa sera, venerdì 6 settembre 2024, sarà ospite in access prime time di Luca Telese e Marianna Aprile. La scelta di apparire in TV dopo aver rilasciato dichiarazioni a La Stampa sembra voler mantenere la polemica viva, portandola sullo stesso terreno mediatico del Ministro.
Maria Rosaria Boccia sfida Sangiuliano in tv e lui la denuncia
Maria Rosaria Boccia ha scelto La7 per la sua intervista, una rete spesso critica verso il governo. La puntata di In Onda di questa sera promette di rivelare nuovi dettagli sul caso, come anticipato sui social ufficiali del programma, che mostrano un’immagine di Boccia con alcuni fogli in mano, in un chiaro riferimento all’intervista di Sangiuliano al telegiornale del primo canale di TeleMeloni.
Nel frattempo, Gennaro Sangiuliano ha annunciato l’intenzione di denunciare Maria Rosaria Boccia. La decisione è stata presa dopo una riunione con il suo legale, l’avvocato Silverio Sica, il quale ha dichiarato: "Il ministro non ha nulla da temere dalle dichiarazioni di questa donna. Non c’è ragione per cui possa essere ricattato; lo escludiamo senza dubbio".
Non risulta ancora aperta alcuna indagine ufficiale. L’esposto presentato da Angelo Bonelli, portavoce dei Verdi, non è ancora arrivato in procura e, al momento, non ci sono fascicoli aperti sulla vicenda. Se l’esposto arriverà nelle mani dei pubblici ministeri di Roma, coordinati dal procuratore capo Francesco Lo Voi, sarà avviato un fascicolo preliminare per valutare la possibilità di aprire un’indagine ufficiale.
Cosa succede se Maria Rosaria Boccia pubblica chat private con Sangiuliano
Il tema delle chat private tra Boccia e Sangiuliano rappresenta uno dei punti più delicati di questa controversia. Secondo Nicola Bernardi, presidente di Federprivacy, "nel gergo informatico una chat privata è una conversazione protetta da misure di sicurezza, come la crittografia end-to-end. Tuttavia, se una delle parti coinvolte desidera mantenere la conversazione riservata, la pubblicazione senza consenso può costituire una violazione della privacy".
La legge italiana prevede pene severe per chi diffonde conversazioni private senza autorizzazione, specialmente se tali azioni sono intraprese con l’intento di danneggiare l’altra parte. In particolare, l’articolo 617-septies del Codice Penale punisce con la reclusione fino a quattro anni la diffusione fraudolenta di registrazioni private.
Boccia-Sangiuliano, da amanti a nemici: il caso spiegato bene
Si tratta di una vicenda complessa, ricca di accuse, controaccuse e rivelazioni, quella tra Maria Rosaria Boccia e Gennaro Sangiuliano, che hanno svelato le delicate dinamiche tra politica, potere e vita privata.
Maria Rosaria Boccia è stata catapultata al centro di una bufera dopo essere stata collegata a una serie di viaggi e iniziative culturali svolte in compagnia del ministro. La situazione è diventata ancora più complicata quando sono emerse presunte incongruenze sulla sua collaborazione con il Ministero della Cultura. In particolare, Boccia è stata accusata di aver ricevuto favori e vantaggi attraverso la sua relazione con Sangiuliano.
La vicenda ha subito una svolta decisiva quando la Boccia ha pubblicato un messaggio su Instagram, insinuando che vi siano dei ricatti ai danni del ministro Sangiuliano. Inoltre ha parlato anche di documenti compromettenti che proverebbero un uso improprio del potere da parte di Sangiuliano.
Dal canto suo, il ministro ha categoricamente respinto tutte le accuse, definendole infondate e prive di qualsiasi base giuridica, dichiarando di non aver commesso alcun atto illecito, né dal punto di vista legale né istituzionale. Ha inoltre ribadito che tutte le spese per i viaggi e gli eventi culturali organizzati insieme alla Boccia sono state sostenute con fondi personali e ha pubblicato documenti e ricevute per dimostrare la sua versione dei fatti.
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