Caso Giulia Cecchettin in tv, direttore daytime Rai: «No a morbosità»

Pubblicato il 22 Novembre 2023 alle 16:29

L’invito di Angelo Mellone ai dirigenti, autori, conduttori e collaboratori dei programmi del day time Rai in merito alla storia di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta: il testo integrale della lettera

Caso Giulia Cecchettin in tv, direttore daytime Rai: «No a morbosità»

In questi giorni siamo stati tutti colpiti dall’omicidio di Giulia Cecchettin per mano dell’ex fidanzato assassino Filippo Turetta. La televisione, così come anche i giornali e il web, si trova di fronte a un compito estremamente difficile: trattare con sensibilità e rispetto il tragico caso di cronaca. La copertura mediatica di casi del genere è una prassi comune sia sulle reti pubbliche che su quelle private. È noto che tali storie spingono gli indici di ascolto verso l’alto, ma questa popolarità impone una responsabilità cruciale sulla qualità e il tono della copertura.

Di Giulia Cecchettin, prima con gli appelli da parte della famiglia a poche ore dalla scomparsa e successivamente con il ritrovamento del cadavere e la cattura di Turetta in Germania, se ne stanno occupando la maggior parte dei contenitori Rai, Mediaset e La7 del mattino, pomeriggio e sera. Come in molti avranno visto seguendo trasmissioni diverse, alcuni conduttori hanno deciso di indossare un abito nero a partire da sabato 18 novembre scorso (giorno del ritrovamento del cadavere di Giulia) come segno di rispetto.

L’attuale direttore del daytime del servizio pubblico radiotelevisivo, Angelo Mellone, ha emesso un invito rivolto ai dirigenti, autori, conduttori e collaboratori dei programmi, sottolineando l’importanza di affrontare il caso di Giulia Cecchettin con contegno, misura e rispetto verso il dolore delle famiglie coinvolte, evitando la tentazione della morbosità o della spettacolarizzazione.

Caso Giulia Cecchettin in tv: l’invito di Angelo Mellone ai programmi Rai

La lettera inviata da Mellone ai programmi Rai del daytime mette in luce l’impegno del servizio pubblico radiotelevisivo nell’affrontare la cronaca nera senza cadere in letture stereotipate o ideologiche. Blogo è venuto in possesso del contenuto; di seguito l’invito trasmesso ai programmi del daytime (da UominiMattina e Storie Italiane a La Vita in Diretta, da La Volta Buona a Ore 14):

"Buongiorno, sul caso triste e terribile di cronaca dell’omicidio di Giulia Cecchettin prego i colleghi che si occupano del racconto di queste giornate tragiche di mantenere contegno, misura e rispetto verso il dolore della famiglia Cecchettin, e le giuste parole verso lo sgomento della famiglia dell’omicida. Si tratta di una vicenda che più di altre ha prodotto commozione ed emozione in milioni di italiani, e come Servizio pubblico abbiamo il dovere di non seguire la tentazione della morbosità o della spettacolarizzazione della disperazione. Al tempo stesso, prego tutti di trattare con molta attenzione le letture stereotipate e ideologiche che legano la tragedia della morte di Giulia a fattori culturali o addirittura a dinamiche di potere, in una sorta di continua ‘guerra fra sessi’. Le morti del femminicidio così come ogni delitto o violenza legati alla vita di coppia o alle relazioni sentimentali vanno trattati con partecipazione, profondità di analisi, contegno, come problema certo collettivo perché legato alla sicurezza delle persone ma anche come ulteriore indicatore della necessità (lo dico con tutta la forza e la fragilità di un padre di tre figli, di cui una adolescente e una bambina) di affrontare con forza il tema dell’educazione sentimentale nell’epoca dei social, della pansessualizzazione dell’immaginario e della crisi delle istituzioni familiari, ma senza inseguire interpretazioni che esasperano il conflitto anziché favorire dialogo e riflessività. Sono certo che anche in questo caso sapremo svolgere il nostro ruolo nel migliore dei modi, e per questo vi ringrazio anticipatamente"